venerdì 19 dicembre 2008

Checkered flag tape...

Checkered Flag Tape - è questa la parolina magica che mi ha permesso di trovare su Ebay un rotolino di adesivo scacchettato:



Un venditore gentilissimo ha detto che la banda adesiva (lunga 13 mt circa) la usano per allestire i taxi americani, biciclette, pickup...
Ed io per la mia Caffettiera da corsa!

venerdì 12 dicembre 2008

12/12/2006

Circa 2 anni fa mio padre mi disse: "...quando andiamo in officina a fare i pezzi per la moto?"
La frase risulta assurda visto che ci la pronunciava in genere ero io e che la situazione in cui mi trovavo non era quella usuale: mio padre infatti era morente in un letto di ospedale ed io con gli occhi gonfi di pianto gli stringevo la mano oramai stremato dalle tante notti passate ad assisterlo. Quella mano da cui ho ricevuto tanto, non più vigorosa ma esperta ed ancora vogliosa di lavorare, quella mano che mi ha dato l'unico schiaffo della sua vita, che mi ha aiutato a tirare su la moto quando sono caduto...
Erano gli ultimi dei quarantadue giorni che hanno strappato mio padre dalla mia vita. Quarantadue giorni che ci hanno avvicinato come mai in 27 anni.
Pensare che pochi mesi prima io e lui eravamo così distanti, così poco legati, quasi non ci parlavamo.
Mio padre si è spento il 12 dicembre alle ore 3 del mattino, gli sono stato vicino fino a poche ore prima, lo ricordo nella camera ardente, e poi quando hanno chiuso la bara. Sempre li, sempre con lo sguardo fisso, cercando di essere forte, di non crollare.
Ancora oggi non mi perdono tutte le delusioni che gli ho provocato: quando ho abbandonato l'università a metà, quando ho comprato la moto senza dire nulla a casa, i continui litigi degli ultimi mesi...
Chissà, se glielo avessi detto, forse, avrebbe capito, forse sarebbe stato meglio, forse avrei potuto cancellare la delusione...forse sarei stato meglio io...ora...ma lui non c'è comunque, io continuo a cercarlo, quando sono in officina, il suo odore c'è, quando lavoro al tornio sento le sue mani, quando piango di notte forse mi sente...non passa giorno che non pensi a lui, cerco di rivivere i sorrisi, le espressioni, i momenti che ci hanno avvicinato, e quelli che ci hanno diviso; ogni giorno vedo il ricordo che sfuma sempre di più ma il nodo in gola rimane, la tristezza rimane, la paura rimane.
Questo post, questo blog, questa moto è tutto dedicato a lui. E' grazie lui che tutto quello che è stato fatto e quello che farò è stato e sarà possibile.
...Ed anche se la mia vita ora non è stupenda come prima, beh, devo comunque essergli grato perche di meglio non avrebbe potuto fare.
Grazie babbo!

mercoledì 10 dicembre 2008

Ed ora...poesia...

Succede così.
Succede molto spesso.
Che il mondo diventi scuro.
E le giornate di ferro.
Io me ne frego.
Io c'ho la moto.
Che è bassa.
Con le cromature.
Nerissima.
Che con le vibrazioni ci sposto la dentiera a quella del quarto piano.
Io con la mia moto ci vado a spasso.
Da solo.
Non guardo nessuno.
Soltanto quello che stà oltre la strada.
Mi piaccion le pecore.
E molto le galline.
I contadini nei campi.
E se vedo le margherite tiro su forte col naso.
Spesso non sento nulla.
A volte mi aspiro un moscerino.
Quando ci son le curve guardo l'asfalto e le sue buche.
Il suo colore.
E quando piove tiro due bestemmie e poi penso che non importa.
E dopo sull'autostrada mentre me ne torno a casa,mi allungo sulla sella e godo il suono di sto motorone che gira basso.
E spinge forte,come quando mio padre mi prendeva a calci.
Il mondo è dolce stasera.
La vita è bella stasera.
La città la attraverso a zigozago per fare più lunga la strada del ritorno.
(Carlo Talamo)

sabato 6 dicembre 2008

Ho comprato il faro!!!

Ecco in anteprima le immagini del faro che monterò sulla mia creatura:




E' lo stesso faro della bellissima Ducati MH 900 evoluzione uscita dalla mano di Pierre Terblanche, discusso designer della Ducati, padre della 999/749, della Multistrada, delle Sport Classic e della Hypermotard (...un curriculum da niente!).
Ovviamente acquistato in Germania su Ebay, dovrebbe essere qui tra una settimana!

mercoledì 3 dicembre 2008

Cronaca di una sera di ordinaria follia col socio...

Succede spesso quando il sole è già sceso da molte ore, il freddo e l'umidità iniziano a tarlare le ossa, e le puzze dei materiali compositi iniziano a fermentare nell'aria...accade sempre cosi, si mescola la chimica alla fantasia, la mano all'ingegno, l'impegno alla passione ed il gioco è fatto.
E' cosi che escono fuori sere come quella di ieri, due amici, due soci in affari inesistenti, un garage freddo pieno zeppo di moto d'epoca, e qualche mozzicone di sigaretta. Sono sere che non cambierei nemmeno per stare con la più grande gnocca della TV; sere che sanno di felicità d'altri tempi, di soddisfazioni, di bestemmie...!



Siamo noi da soli, con le nostre crature, le nostre mani, i nostri sguardi attenti... e non importa se il giorno dopo avrò le borse sotto gli occhi, oppure se la notte dormirò cinque ore...
Mio padre diceva sempre che creare una forma, un pezzo, un oggetto, ti fa sentire come se fossi Dio...!
Ecco un reportage di una sera da...Dio!

martedì 2 dicembre 2008

Pausa di riflessione

Piombata sul progetto, leggera, eterea, devastante.
Da giorni non riesco a pubblicare nemmeno un post, non una foto significativa, non un avanzamento nel disegno...pausa!
E' un momento necessario una sorta di quiete prima della tempesta, ora si deve iniziare a fare sul serio, ora non si torna indietro più...un bel respiro...
Riassumento la situazione è questa:
Modifiche gia apportate
-Ho montato i semimanubri di una Suzuki SV 650 S
-Ho comprato i tubi in treccia metallica di una Aprilia RSV 1000 (...corti, da cambiare!)
-Il mitico Socio ha restaurato alla perfezione uno dei due fianchetti della Honda cb 400 bicilindrica
-Ho realizzato sempre insieme al socio l'alloggiamento del faro e sto pensando ad un portaoggetti sottosella
-Mi sto procurando una piastra inferiore per poter montare quella superiore lucidata a specchio.
Modifiche da apportare
-Segare il telaio (...AIUTO!)
-Realizzare le staffe per le nuove pedaline.
-Realizzare una struttura per montare i fianchetti.
-Acquistare il faro anteriore (probabilmente quello di una Honda Hornet 900 o di una Suzuki SV 650 oppure quello di una Cagiva Raptor650/1000).
-Lucidare il forcellone posteriore, le piastre motore, i tamponi paratelaio, a specchio.
-Realizzare le staffe reggi faro.
-Verniciare tutte le sovrastrutture.

C'è da riflettere, ma comunque oggi conto di pubblicare una foto della moto.

mercoledì 26 novembre 2008

Sono su Brand-New Cafe!

Quando si dice il potere della rete... ho stretto amicizia con un ragazzo giapponese veramente molto bravo!Ha allestito una special meravigliosa, una cafe racer, e dalle foto sembra che abbia anche un ottimo manico!!! Ha aggiunto al suo blog un link che rimanda direttamente al mio blog.
Onorato, ho pensato di ringraziarlo pubblicando un post col suo link:
http://bnc-web.blogspot.com/


La mia Honda invece sembrerà una Ducati...

Quando c'avevo quindici anni e a rivoltarmi non
mettevo insieme un cinquemila
m'ero messo in mente che era giunto il momento di
una Harley.
"Ahbbè" mi dissi "Si vive una volta sola".
"Eppoi co'na moto così, vedrai le sbarbine".

Eggià, oltre che non c'avevo una lira,
che ero un pò ritardato
e che pesavo quaranta chili,
stavo messo a schifo a donne.
Cosa leggera leggera, dovuta non tanto al deserto
della mia intelligenza
quanto al disprezzo per il sapone.
Non è che c'avessi li pidocchi, però ero coperto
da uno strato di grasso e morchia figlio delle tante
volte che avevo smontato
e rimontato la Gilera.

Ne andavo orgoglioso della mia Gilera.
Bei tempi.
Mi diminuivo gli anni allora: tutti dicevano
"Però er Carletto è forte n'sacco
(Si si abitavo a Roma)
p'aavecce sortanto undici anni".
E di fatti p'aavecce undici ero forte,ma siccome
andavo per i sedici
dovevo essere un pò indietro in tabella.

Adesso non è più così, adesso me li aggiungo gli anni:
dico che ne ho quarantacinque e tutti a farmi i
complimenti, e
"Come te li porti bene e sembri un ragazzino" e
gridolini.
Lo credo che me li porto bene ne ho otto in meno!

Però qualche sera fa quando ho dichiarato la mia età
(aumento 20%) nessuno ha gridolinato meraviglia.
Ho sentito solo un vago "Eh gia".
Da tre giorni vado guardando le pubblicità dei
parrucchini e ho comprato i pantaloncini corti con i bottoni e le
galosce gialle.

Giusto per rinfrescarmi un pò.
Ma questa è un'altra storia.
Ero rimasto alla mia Gilera.

E all'Harley che rimase un sogno doloroso per molto
tempo ancora. Costava otto milioni contro
le seicento mila di una utilitaria.
Tanti soldi e tanti lividi
per via delle borsettate che mi diede
mammà quando le chiesi
"Sai solo un piccolo prestito, naturalmente restituirò
tutto. Come sempre!"

Ancora massacrato reagii al dolore verniciando il
casco a stelle e strisce come Peter Fonda e
poi saldai uno schienale esagerato dietro alla Gilera
e gli costruii un manubrio che neanche c'arrivavo.

Poi coi risparmi di una vita comprai un serbatoio
dell'Harley con tanto di adesivi e mi sentivo più bello di un
americano.

Mia madre vide l'Harley che però era una Gilera che
c'aveva un libretto che sembrava 'na pagina gialla e mi riempì ancora di
botte urlandomi

"Ladro dove li hai rubati otto milioni per comprare
l'Harley". "Mamma è una Gil..." "Zitto porco li avrai rubati
dalla mia borsa" "Ma mamma è una Gile..."
E ancora botte e borsettate.

Sono passati vent' anni, ma quando mia madre
guarda la Numero Uno e le centinaia di Harley Davidson colorate
che stan di casa qui fà come per alzare le mani e poi stringe la borsa
con più forza e ancora non è convinta che siano tutte Gilere."
(Carlo Talamo)

martedì 25 novembre 2008

La favola del brutto anatroccolo...

Chi mai l'avrebbe detto...? Che quel pulcino spennato, nero ed anche un po bruttino un giorno, crescendo, sarebbe diventato un meraviglioso cigno? Bah...solo una favoletta x bambini, nella realta chi nasce brutto muore brutto, non c'è verso, ma a volte...
Questa infatti è la storia di una piastra di sterzo espiantata da una Honda Hornet, disprezzata da tutta Ebay, con il suo glorioso passato ormai da dimenticare ed un incerto futuro...
Eccola tutta sola che ancora vagava per l'inghilterra, in uno motodemolitore della periferia di Londra, tutta nera e malconcia:



Poi un cattivone la vide e la prese con se. la porto in un posto segreto lontano da tutti. Le sue intenzioni perverse lo hanno portato a mutilarla, torturarla con macchinari rumorosi, ed infine a farla diventare ciò che è ora



...e vissero tutti felici e contenti...
Tranne me! la piastra è di una Honda Hornet m.y. 2002 e non va d'accordo con la mia m.y. 1999.
La favola ricomincia...

Meglio guardarsi le spalle...

Oggi come oggi essere un motociclista non è cosa facile: le auto ti danno la considerazione di un moscerino per non parlare di autobus camion...tanto alla fine quello che ci rimette è il motociclista:"...di sicuro quello della moto correva come un matto...!"
Facile dire cosi quando il "matto" non può controribattere. E' vero pure che il motociclista è quello che in genere va da un punto A ad un punto B nel minor tempo possibile scegliendo la strada più tortuosa; i limiti sono fatti per essere superati!
Bisogna perciò che ogni motociclista si guardi le spalle da solo (...e con stile!)
Dove prendere questo accessorio unico, in puro stile cafe racer, inimitabile, possibilmente bello da far cadere la mandibola...?Ovviamente in officina!
Partiamo dall'inizio: vado su Ebay, ormai tappa fissa per i miei approvvigionamenti, cerco lo specchietto da fine manubrio, quello Rizoma per intendersi, vedo il prezzo, apro il portafogli, chiudo il portafogli, chiudo Ebay, apro Autocad e me lo progetto da solo.
Prendo uno specchietto du una Fiat Uno sapientemente tagliato da un vetraio (€6,00), due cerniere sferiche in ferro zincato (totale €16,00) un poi di pezzi cilindrici di alluminio, una manciata di inventiva, un po di fantasia, ed ecco fatto:



lunedì 24 novembre 2008

Era come me...

Non desideravo molto, dalla vita.
Soltanto morire un pò meno scemo di come ero nato.
Un traguardo non troppo impegnativo.
Mi sono sforzato in questi ormai troppi anni.
Ho cercato di crescere.
Di sviluppare delle qualità minime.
Ho tentato tutto per evolvermi, modificarmi.
Ho letto libri ed ho viaggiato tanto.
Mi sono interrogato e ho interrogato gli altri.
Qualche volta, un pò di blu sull´orizzonte mi ha dato la speranza.
Ma poi, ma poi mi osservo meglio, guardo più profondamente in quel che sono e la verità torna a vincere sulla menzogna.
Non sono Cambiato.
Nulla è cambiato.
Morirò scemo così come sono nato.
Avevo due anni e correvo per la casa come una Formula Uno ubriaca urlando il rumore del motore e facendo il verso delle gomme che fischiavano quando giravo l´angolo del corridoio.
Avevo otto anni e dormivo con la bicicletta nel letto e la collezione di Dinky Toys sotto il cuscino.
A quattordici anni la scia d´olio che andava dalla porta di ingresso alla porta di camera mia faceva scoprire immediatamente a mia madre dove stava nascosto il motore dell´Italjet.
E adesso che a vele spiegate volo verso i miei quarant´anni, adesso capisco che nulla è cambiato.
Gioco come allora.
Con le stesse cose che mi appassionavano allora.
Ero più piccolo ed erano più piccoli i miei giochi.
Ecco, non sono cambiato.
Nè migliorato.
E forse è peggio di così: una volta per un compleanno, per Natale o per un dentino perso piovevano regali.
Adesso anche se appoggiassi tutta la dentiera sul balcone nessun topolino pagherebbe le rate dell´ultimo gioco.
(Carlo Talamo)

sabato 22 novembre 2008

Continuano ad arrivare i pezzi...-fianchetti cb 450 bicilindrica-

La grandissima risorsa che è Ebay continua a dare i suoi frutti...ma non tutto quello che luccica è oro.
Come ogni moto retrò che si rispetti c'è bisogno di montare un bel paio di fianchetti anche per nascondere ciò che le plastiche originali hanno lasciato in bella vista:


Dalle foto la spesa per questi 2 fianchetti non sembrava eccessiva...ma ad occhio nudo le cose cambiano. Non ho mai visto tanta ruggine in un solo pezzo di latta arrugginita...La tragedia si presenta di proporizoni tali che persino il socio a primo impatto s'è socraggiato...
Con santa pazienza e spazzola metallica ho sverniciato i due relitti e li ho preparati per essere stucati prima e carteggiati poi...fino ad ora non ci sono progressi degni di nota.


Miracolo!!!
I fianchetti sono un'autentica perfezione!!! Ho scelto il socio migliore al mondo!!!


giovedì 20 novembre 2008

Occhi solo per la mia bella...

Sembra assurdo ma in una donna secondo me sono fondamentali gli occhi...
Lo ammetto alle tette e al culo ci faccio caso anche io, ma gli occhi...
In una moto gli "occhi" sono altrettanto importanti: immaginate una Brutale con il faro di una Z1000??? Oppure una 916 con fari di una 999??? Ok ok basta, ho già la nausea...
Come scegliere gli occhi per la mia bella...? In puro stile retrò per far sembrare la moto un restauro oppure a led e parabole multireflecotr per strizzare un occhio allo stile futuristico...probabilmete la giusta soluzione sta nel mezzo.
Per quello anteriore sono indeciso se lasciare quello retrò style della Hornet originale oppure ripiegare su quello della sorella maggiore, più moderno e bello...se trovo l'occasione lo prendo!
Con una fresa a tazza intanto ho preparato l'alloggio per il fanalino posteriore, il buon vecchio socio ha gia fatto il cono per l'incasso, basta solo assemblare...e il gioco è fatto!
Per ora ecco il fanalino posteriore:



Con l'occasione ho comprato anche un filtro benzina molto molto scenografico per regalarmi un particolare di pregio vicino al serbatoio:

C'è chi la moto la vive cosi...

La vernice che scottava e toccarla era un piacere.
Il motore incerto e pigro nei primi chilometri.
Ne è passato di tempo e di strada.
Ne abbiamo visto di mondo.
Ne abbiamo avuto di freddo.
E abbiamo riso.
E una volta ti ho spinta per sei chilometri.
E però ci siamo divertiti.
E le rughe non le sento più.
E quel fumo leggero che vien fuori dagli scarichi è senz'altro allegria.
Non può essere olio.
Ma poi ti guardo nel tappo e capisco che hai sete.
Ho sete anch'io e siamo in un bar.
Io dentro che bevo e tu fuori che stai lì.
C'è una ragazza bionda che mi parla.
Io intanto bevo.
E lei dice che mi conosce.
E io penso che ho sete.
E lei dice cosa fai dopo.
E tu stai lì.
E forse fa freddo.
E più tardi torneremo a casa assieme.
E guiderai tu.
Piano, pianino, con quel suonaccio irriverente che fai tu.
E la notte sarà più calda.
Abitata dagli scoppi che si perdono chissà dove
E dormiremo poi.
Nel mio letto io.
(Carlo Talamo)

mercoledì 19 novembre 2008

Ecco perche l'ho scelto come socio!

Devo pubblicarlo...è il primo commento che mi è arrivato ed è un commento molto molto speciale:questo commento esce direttamente dalla tastiera del socio, uno che con le moto ci parla, ci si sporca, ci corre (...e secondo me ci dorme pure!). Uno che ha benzina nel sangue, vetroresina come linfa, carbonio come pelle, rombo Ducati come voce.
Ecco...ecco perche credo sia il socio che ogni preparatore, compreso me, vorrebbe affianco: è uno stimolo continuo un vulcano di idee e soluizoni...un grandissimo AMICO

"...la passione per le moto porta a nottate insonni,pruriti alle mani dovuti all'impiego di materiali compositi, qualche richiamo verbale della fidanzata che deve dormire in una camera con abatjour ricavata dal faro di una moto..
il manubrio che, appoggiato sul comodino appare come le corna di un toro appese in una locanda spagnola, è la stessa macchinina che portavi da bambino fin sotto le coperte. Son cambiati i tempi e sei cambiato tu,hai meno capelli di prima ma sei più alto di un metro , son cambiate le passioni (la macchinina la usi solo per andare a lavoro ed è piena di pezzi di moto) ma resta l'inguaribile e sano bisogno di sognare ad occhi aperti!
il tuo è iniziato e so già che sarà a lieto (e rombante) fine! buon lavoro socio!!" :) -lor-

Arrivano i primi pezzi... -il codone-

Progettare un restyling di una moto non è cosa facile, bisogna accoppiare pezzi che non sono nati per stare insieme, ed oltretutto, bisogna farli convivere su una base preesistene il che complica ulteriormente i giochi!
La scelta del codone è stata quella più sofferta: stabilire ingombri da coprire e immaginare un accoppiamento col serbatoio semplicemente da una foto non è roba facile! tra l'altro dovevo prendere un pezzo esteticamente gradevole, in linea con lo stile della moto e con il progetto che avevo in mente.
Gironzolando per Ebay la mia attenzione cade su un pezzo di vetroresina della ditta Europlast di Succi http://www.europlastsucci.com/
Ed ecco cosa trovo:



Arriva. Bellissimo.
Unico piccolissimo neo...il telaio non è esattamente compatibile con il codone...c'è da lavorarci.

martedì 18 novembre 2008

Si forma il puzzle... -il contagiri-

Una volta arrivato il serbatoio l'obiettivo primario era quello di chiarire le idee e mettersi alla ricerca dei pezzi. L'impresa è tutt'altro che facile (avete mai provato a digitare "CAFE RACER" su Ebay?)...
Le prime attenzioni sono cadute sulla strumentazione; dovevo recuperare quella originale andata in pezzi quasi tre anni fa nel corso della mia prima, dolorosissima scivolata. Il guscio frantumato era da considerare perso, cosi come l'intelaiatura interna... ma il contagiri funziona e bene! Come rimediare per il guscio? con un pentolino ovvio! Immaginatevi un pazzo che si aggire per un discount con in mano un calibro di precisione che misura tutti i pentolini da latte disponibili... beh quello ero io! (cosa si fa per le moto...)
Per la cornice e per il plexyglass fortuna vuole che i mezzi per realizzarli non mi manchino e con un paio di pomeriggi di officina il gioco è fatto:



Rimane da sostituire il fondino del contagiri, danneggiato nella caduta...ci sto lavorando! :-)

lunedì 17 novembre 2008

La prima pietra

Eccomi qua... seduto di fronte al PC con poca voglia di scendere in garage ed una brutta giornata da dimenticare.
E' ora di cominciare il viaggio, o meglio, è ora di documentare il percorso che porterà la mia amata Honda Hornet 600 a diventare una moto completamente diversa...
I lavori sono cominciati ormai da un paio di mesi, cioè da quando con le prime pioggie ho deciso di appendere (temporaneamente...) il casco al chiodo.
La stagione calda volgeva al termine, le scorrazzate in montagna non erano più la priorità della domenica e le prime pioggie iniziavano a sporcare un po troppo l'asfalto.
Serviva l'ispirazione per passare il freddo inverno senza patire l'astinenza da pieghe; mi sono messo a cercare le special su internet fino a quando apparve la mia musa:

E' stato subito amore. la cosa che mi ha innamorato è stato il serbatoio, cosi gobbuto, cosi retrò e al tempo stesso moderno, ed il fatto che con poche modifiche sarebbe stato perfetto sulla mia Hornet...
Mi metto subito su Ebay, e riesco ad aggiudicarmi un ottimo pezzo in Germania ad un prezzo ridicolo...arriva ed è perfetto! sembra fatto apposta per la mia moto...
Eccolo:

Certo bisognava lavorarci...ma avevo messo la prima pietra, adesso non potevo più tornare indietro...il viaggio era ormai iniziato!

P.S.- Ecco come si presenta oggi il serbatoio:



Bello liscio, stuccato, carteggiato, con il fondo bello omogeneo...manca solo la vernice! (Tutto merito del socio: grazie Lore!)

domenica 16 novembre 2008

Inizia il viaggio


Era nera.
Come una locomotiva.
E profumava d’olio. Di chilometri.
Il calore che emanava lo potevi sentire a dieci passi.
Fango e sporco testimoniavano di strade lontane.
Io avevo otto anni. quella motocicletta, sola nel caldo di un pomeriggio di tanto tempo fa, quella motocicletta io non posso dimenticarla.
La pelle delle vecchie borse doveva aver visto temporali, vento e lunghe giornate di sole.
Vivevo allora in un paesino del sud dell’Italia.
Motociclette ce n’erano poche.
Di una Parilla mi ricordo. E di una Guzzi. Rossa.
La vecchia motocicletta straniera che odorava di territori lontanissimi riempiva la piazza.
Ed i miei occhi di bambino.
Forza. Nei suoi grandi cilindri rigati d’olio.
Solitudine. Nella sella di cuoio che non poteva ospitare passeggeri.
Qualcuno, dietro di me, mormorò un nome. Con rispetto mi sembrò.
Io non lo sapevo allora, ma quel nome avrebbe accompagnato la mia vita.
È con me da tanto tempo.
Mi vive accanto.
Fortemente.
Era l’estate del ‘59. In Calabria.
Era una Harley-Davidson.
Aveva attraversato l’oceano.
E probabilmente la guerra.
Un uomo traversò la piazza.
Forse mi sorrise.
E quando la polvere si dissolse dietro al profondo suono di quel vecchio motore, poche macchie l’olio sulla terra ricordavano dolcemente il suo passaggio.
Un caldo odore di benzina mi circondò per un attimo.
(Carlo Talamo )