sabato 24 gennaio 2009

Piastre o specchi?



La vita è fatta di grandi fatiche ma anche di piccole soddisfazioni...
Dopo un faticosissimo sabato pomeriggio passato in officina mi cade l'occhio sul banchetto...
Lì avevo appoggiato pochi minuti prima di spegnere la luce tutto quello che avrei dovuto riportare a casa...beh non ho potuto fare altro che fare un paio di scatti in notturna, il soggetto lo richiedeva proprio!





domenica 18 gennaio 2009

Dio benedica eBay!

Sono sempre stato un fanatico delle moto special, ho letto milioni di recensioni, comprato migliaia di giornali, studiato la maggior parte dei customizzatori del globo... una volta leggendo un articolo rimasi colpito da una critica fatta ad una moto completamente stravolta: "...Peccato le pedane siano rimaste quelle originali..." ; l'articolo mi lasciò perplesso, quasi segnato: se fossi stato io il customizzatore di fronte a questa critica sarei caduto in depressione. Mi ricordo benissimo che ho pensato che se la mia moto dovesse finire su un mensile una critica del genere l'avrei dovuta evitare. Ecco perchè durante una delle mie estenuanti ricerche su eBay mi sono imbattuto nell'inserzione che avrebbe cancellato questa critica dalla mia special:

"pedane per honda hornet 600 valter moto ergal racing"


Beh questi 2 gioiellini saranno nel mio garage entro la settimana corrente (spero!)
Dio benedica eBay!

martedì 13 gennaio 2009

Mi sembra di essere tornato ragazzino...!

A volte i ricordi scolorano nella mente.
Sarà il tempo che è passato.
Sarà un pò di malinconia che m'accompagna.
Chiudo gli occhi più forte e penso a te.
Rossa.
Eri rossa.
Con quel cilindro sabbiato.
E il tubozzo di scarico corto e cromato.
Una emozione che non tornerà.
Il mio primo giorno con te quando avevo pochi anni.
Le valvole che picchiettavano.
E gli scoppi innocenti del tuo pistone.
Come un cucciolo che abbaia.
Quattro tempi avevi.Proprio come le moto vere.
Ed io mi svegliavo la notte e correvo nella
rimessa a vedere che fossi sempre lì.
Avevo paura per te.
Avevo paura di tutto.
Ma quando correvamo verso il fiume,
sulle curve della statale,
mi sentivo grande.
Io non avevo più paura.
Il contachilometri segnava gli ottanta.
Le tue ruotine sottili giravano.
Velocissime.
I raggi brillavano nella luce.
E come era bello.
E come stavamo bene insieme.
Per ore a guardare il fiume che scorreva calmo.
E la vernice si scaldava al sole del tramonto.
La luce debole del tuo piccolo fanale illuminava
l'asfalto della notte.
Tornavamo a casa dolcemente.
Io ti pulivo un pò,prima di lasciarti sul cavalletto.
Con un sospiro chiedevo che venisse presto domani.

(Carlo Talamo)

Che bella malattia la Moto!

Forse è un incantesimo.
Forse m'hanno fatto la fattura.
Forse devo andare dal medico.
Forse lo trovo bravo.Il medico.
Forse mi guarisce.
Forse torno ad apprezzare la vita.
Forse capisco finalmente che il mondo corre avanti.
Forse scopro che non ci si può rintanare tra le braccia di tre quintali
di ferro e saldature.
Forse mi evolvo e mi intelligentisco un poco.
Forse lo faccio per davvero.
Forse lo faccio già domani.
Forse,invece me ne frego.
E continuo così.
A scuotere il culo su stò telaio senza sospensioni.
A godere di quanto sei nera.
A sbattermene di quelli che ti prendono in giro.
Che prendono in giro anche mè.
Continuerò a parlarti aspettando le tue risposte.
E continuerò a dirlo sapendo che nessuno mi crede.
Me ne fregherò di sembrare scemo o furbo.
E' il momento di essere chiari.Come sei chiara tu.
Credo sia il momento di tirare fuori quel che si è.
Anche se non piace.
Anche se convince solo pochi.
Me ne frego.
Me ne frego del target,delle masse, dei numeri,dei "pezzi" da vendere.
Io sono stupido.
Continuo a chiamarle persone.Continuo a chiamarle Motociclette.
Perchè a me le persone piacciono.
Perchè a me le motociclette piacciono.
Come mi piaci tu.Che sei così nera.
Che t'ho raccattata da sotto un camion tutta pesta dopo un incidente.
E non t'ho buttata via.Non t'ho venduta a pezzi.E non ti vendo
neanche adesso.
Sto assieme a te.
Me ne vado in giro per i viali di periferia quando fa buio.
E guardo i palazzoni con le finestre illuminate.
E sento le buche di questa città.
E penso che c'è qualcuno che crede in quel che dico.
E penso che mi sento meno solo.
Eppoi smetto di pensare perchè è tardi.
Fa freddo.
Sono in riserva.
L'inverno è cominciato.
Domani ti scalderò più a lungo prima di uscire.

"Ma il sole torna sempre..."

Io lo vedo dalle ombre della ruggine.
Dal brillare che manca da troppo tempo.
Lo vedo da tutto il nero che sta, sempre più nero,
sotto al tuo motore.
Io lo vedo che invecchi.
Vedo l'olio che abbraccia lievemente tutto il lucido che avevi.
Sento che ogni tanto sei stanca. Come me.
Una ruga, un filo di grasso che ieri non c'era.
forse un pensiero. Che ieri era dolce ed oggi è come temporale.
Non c'entrano gli anni. Non c'entra la fatica.
C'entra quello che abbiamo visto.
Il male che ci hanno fatto.
Ma il sole torna sempre.
E delle volte ti vedo bambina.
Ti vedo come quel giorno, quando nascesti nella mia vita.
Con i raggi che brillavano nel sole.

(Carlo Talamo)

La grandezza di un uomo...spero di avere un giorno la sua fortuna!

"E' un fatto che il mondo sia un pò stupido. Così uomini stupidi raccontano cose stupide che piacciono ad altri uomini stupidi. E il tutto ha una sua logica non priva di una certa tenerezza. Accade spesso che alcuni uomini interrogati sul loro successo si trovino a raccontare cose leggendarie a base di 'grande intuizione' e 'lucida intelligenza' e 'avevo capito prima di tutti'. Bah. Sono sicuro che chiedendo: "come hai fatto" ad uno che ha vinto la lotteria ci si troverebbe davanti alla sua grande intuizione e lucida intelligenza e storie così. Vincere la lotteria è un fatto di casualità. Fortuna. Ma la condizione essenziale per accedere alla vincita è l'acquisto del biglietto.

Ecco fatto: interrogatemi sul perchè sono riuscito ad avere fortuna nella mia piccola vita e vi dirò che avevo comprato il biglietto della lotteria. Ed ho vinto. Non avevo intuizioni, Ne intelligenza lucida. E non avevo capito nulla prima degli altri. Altrimenti forse adesso sarei a Papeete invece che a Milano ad importare motociclette. Motociclette che il caso mi aveva fatto incontrare quando non arrivavo neanche alle ginocchia di una Harley-Davidson.


E la passione ha trasformato il caso nel lavoro che ha cambiato la mia vita, la mia maniera di essere uomo, il mio stato economico. Quello sociale no che ancora mi metto le dita nel naso e dico parolacce. Come prima. E la povertà dei miei inizi mi portò a scegliere di non avere una agenzia pubblicitaria per promozionare la mia mercanzia. Decisi di far da solo. E siccome non sapevo cosa fare decisi di scrivere quello che pensavo. Quello che pensavo delle mie motociclette. Di me stesso. Della fidanzatina di quando avevo quattordici anni. Cose così. Sensa senso. Cose casuali.

E' capitato che queste cose buttate su delle pagine nere pubblicate a caso qua e la sui giornali che mi potevo permettere abbiano trovato persone che le hanno capite. Amate. Rispettate direi. E questo non è successo per caso ma perchè in quelle pubblicità avevo messo me stesso ed il mio cuore ed anche se non lo sapevo allora, c'era un sacco di gente pronta a capire le mie Harley e me.

(Carlo Talamo)

Francesco disse piastra e piastra fu!

Finalmente il calvario è finito! la piastra di sterzo ha trovato degno alloggio... la mia bimba pare che abbia gradito senza crisi di rigetto.



Ovviamente il primario dell'operazione è stato il socio (indispensabile ed insostituibile come sempre...) io mi sono limitato a fare l'infermiere di...garage!



La concitazione era quella delle importanti operazioni chirurgiche: il primario che suda, l'infermiere che bestemmia ed il supervisore che fotografa ed immortala l'evento. Smontiamo tutto, via il dado del canotto, allenta la vite della piastra superiore poi quella inferiore; via le forcelle via la piastra via il "cristo"...



Una piccola sistemata alle forcelle e in men che non si dica sono già fuori dal garage (l'operazione è volata ma la strada del ritorno l'ho comunque presa alle 00,40!!!)



Qui arriva il brutto: un paio di km a spinta per riportare la moto a casa dal garage del socio (ovviamente in leggera contropendenza, tanto per gradire...) ma comunque lo sforzo è stato degno del risultato.



Mentre me ne tornavo a casa a mezzanotte e mezza spossato e sudaticcio mi venivano in mente alcuni pensieri (in successione):
*La passione per la moto spinge gente a fare sforzi economici e fisici impensabili!
*Non l'avrei fatto per nessun'altra ragione!!
*La pendenza non sembrava così impegnativa!!!
*Ho la bocca felpata e la gola secca...tutto a vantaggio della minaccia influenzale in corso!!!!
*Se ci fosse il socio lo scivolo del garage non sarebbe così difficile!!!!!



Poi sono arrivato a casa accendo le luci in garage e senza nemmeno accorgermene il serbatoio è già sulla moto, appoggio il faro alle forcelle, sorreggendolo con la mano ed ecco cosa si presentava ai miei occhi...



...d'improvviso le cose si fanno chiare, quel disegno mentale privo di logica sembra avere un senso...la moto prende sempre più forma sempre più anima...

domenica 11 gennaio 2009

Mal di gola...

Saranno state le inalazioni di vernice e di diluente nitro, sarà stato il freddo dentro e fuori dall'officina, o forse solo un po di influenza... so solo che oggi ho un mal di gola che non riesco nemmeno a parlare!
Report del weekend: piastra di sterzo inferiore carteggiata e verniciata in nero opaco; devo dare l'ultima mano di fondo al codone ma per il resto sembra già ottimo; il parafango anteriore -una new entry- ancora non è perfetto ma manca poco.
Conto di completare tutti i lavori alle sovrastrutture entro la settimana cosi la settimana prossima porto tutto dal carrozziere. Ho già stabilito il colore: bianco perla, quello della Lancia Delta HF Evoluzione di qualche anno fa...

domenica 4 gennaio 2009

Prime foto della Ma-Stro Vintàge

Ecco finalmente il resoconto dei lavori del 2008 sulla Ma-Stro Vintàge.




Per ora solo 2 foto, c'è ancora molto da fare, ma la base sembra buona!
I pezzi sono solo appoggiati, c'è ancora da fare tutti gli ancoraggi e mancano i fianchetti che vanno sotto al codone.